Nel 1969 il produttore radiofonico Murray Woroner ideò un torneo virtuale tra pesi massimi di epoche differenti; di fatto, furono i primi “fantasy fights” della storia.
Woroner contattò 250 esperti sottoponendo loro un questionario sui punti di forza e di debolezza dei pugili, e i risultati furono inseriti in un elaboratore 315 NCR dotato di un algoritmo in grado di stabilire, pugno dopo pugno, l’andamento dei fantasy match.
Gli incontri del torneo vennero trasmessi per radio con radiocronaca ufficiale, riscuotendo grande successo.
In uno di questi incontri, però, Muhammad Ali perse contro Jim Jeffries. Sentendosi danneggiato, Ali intentó una causa da 1 milione di dollari a Woroner per danni di immagine.
Woroner gli propose un risarcimento simbolico di 10.000 dollari, ma una percentuale degli incassi di un altro match virtuale, questa volta contro Rocky Marciano. A differenza degli altri match virtuali, però, l’incontro sarebbe stato trasmesso nei cinema.
Ali accettó. Marciano - che si era ritirato 13 anni prima - anche. Riuscì perdere 25 kg in pochi mesi.
L’incontro fu ribattezzato "Super Fight".
I due fecero 75 round di sparring per riprodurre ogni situazione possibile; poi i filmati vennero tagliati e montati in modo riprodurre solo le azioni “previste” dal processore.
Il Super Fight fu trasmesso nel 1970 in millecinquecento cinema tra Stati Uniti ed Europa, ed incassò 5 milioni di dollari.
Il computer dette la vittoria a Marciano per ko alla tredicesima ripresa.

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