Se dobbiamo fallire, facciamolo con stile! #veromastrano #vasa #galeone #storia
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Vero Ma Strano
Il 10 agosto 1628 (esattamente 392 anni fa, N.d.T.) il vascello issò le vele, e giunto a poco più di 100 metri dall'isolotto di Beckholmen venne investito da una raffica di vento. La nave sbandò e venne inondata di acqua, penetrata dai boccaporti aperti della seconda batteria. In pochissimo tempo affondò, intrappolando al suo interno più di 50 persone, in un equipaggio di 133 marinai e 300 soldati. Oltre alle pesanti perdite umane, si persero in mare 100000 riksdaler (circa 50 milioni di dollari). Le cause del disastro furono essenzialmente legate all'incapacità (e all'accanimento) di coniugare velocità, potenza militare e stazza in un'unica nave. Sebbene enorme, il galeone non poteva sopportare un peso di quelle dimensioni (64 cannoni di cui quasi tutti da 24 libbre) senza una adeguata struttura lignea a sopportarlo.
E c'era anche un altro grosso problema: la linea di galleggiamento era assolutamente troppo bassa per le dimensioni del Vasa le cui proporzioni (troppo alto e troppo lungo rispetto alla sua larghezza) di certo non aiutavano. Questa non era una novità: ad un pescaggio minore corrispondeva una maggiore velocità ma ciò significava anche portare molto in basso il baricentro dell'imbarcazione, di conseguenza anche una lieve brezza avrebbe potuto non essere gestibile. Ma la decisione veramente fatale fu quella del capitano Hansson che decise di lasciare i boccaporti dei cannoni aperti. Chiudendoli avrebbe forse reso il Vasa più stabile e sicuramente avrebbe evitato l'invasione dell'acqua all'interno.
Articolo scritto da Veronica di Under The Jolly Roger. Nei prossimi giorni troverete altri approfondimenti sul Vasa sulla sua pagina Instagram: https://www.instagram.com/under_the_jolly_roger/
Fonti:
“The Power and the Glory: The Sculptures of The Warship Wasa” di H. Soon;
“Velieri” di A. Cuccari;
“Storia della navigazione” di H. W. Van Loon;
“Il recupero della Vasa” (in Le Scienze del 1993) di L. Kvanring;
“Degrado e Conservazione del Legno del Vascello Vasa” (da “Diagnostica per l’Arte”, Rivista on line) di M. Baglioni e G. Poggi (articolo eccezionale per chi volesse approfondire l’aspetto del restauro);
E, soprattutto, l’accuratissimo sito del museo, in assoluto uno dei migliori siti internet museali al mondo.
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