“Ho dormito per strada, mi sono rotto le ossa e mi chiamavano stupido… ma non ho mai smesso di provarci.” 🥋💔
Quando sono nato, i miei genitori non sapevano se ridere o piangere. Mi diedero il soprannome “Chan Kong-sang”, che significa “nato a Hong Kong”.
Ma quello che non sapevano è che la mia vita sarebbe diventata un film — e non proprio una commedia.
I miei genitori erano così poveri che quasi mi vendettero quando ero neonato.
A 7 anni mi mandarono in una scuola d’opera cinese che sembrava più una prigione che un collegio.
Non avevamo nemmeno i letti… dormivamo per terra, e le punizioni arrivavano con dei bastoni. 🛌🥲
Ci sono rimasto più di 10 anni, allenandomi 19 ore al giorno.
Ho imparato a cantare, recitare e fare acrobazie, ma soprattutto ho imparato a resistere al dolore.
Mi sono rotto il naso, le dita, la caviglia…
Una volta sono caduto da un palazzo e quasi sono morto.
Ma non ho mai detto “non ce la faccio”.
Mentre tutti volevano diventare stelle, io volevo solo sopravvivere facendo ciò che amavo.
Ogni caduta era un’opportunità per dimostrarmi che ero più forte del giorno prima. 🦴🔥
Quando finalmente ho iniziato a recitare, tutti dicevano che ero una copia scadente di Bruce Lee.
Mi prendevano in giro perché ero basso, per la mia faccia buffa, per il fatto che mescolavo la comicità con le arti marziali.
Ma quello ero io.
Così era Jackie Chan.
Mi toccava fare lo stuntman quasi gratis, rischiando la vita mentre altri si prendevano i premi.
A Hollywood mi hanno chiuso la porta in faccia più di 10 volte…
Ma io continuavo a sorridere.
Perché anche se cadevo… mi rialzavo sempre con una capriola! 🎬💪
“Se un giorno cadi così forte da non sapere come andare avanti… ricordati che le ossa si curano,
ma arrendersi lascia cicatrici che non si vedono.” 🧠🕊
– Jackie Chan
