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#criminologia #processo
P.s.: non è per essere monotematico, ma volevo restare sui tempi della cronaca (sentenza di appello il 01 giugno).
Giovedì 01 giugno 2023 sono state emesse le condanne di appello nel processo per l’omicidio di Luca Sacchi. Valerio Del Grosso (l’omicida che ha sparato causando la morte di Luca) ha vista confermata la condanna a 27 anni, stabilita nel primo grado e richiesta anche dal pm dell’appello. Per quanto riguarda Paolo Pirino (ha aggredito Anastasiya Kylemnyk, fidanzata di Luca Sacchi, a scopo di rapina) e Marcello De Propris (ha fornito a Valerio Del Grosso l’arma del delitto) le pene sono state ridotte per entrambi dai 25 anni del primo grado, richieste anche dal pm dell’appello, a 14 anni e 8 mesi. Confermata ad Anastasiya Kylemnyk la condanna a 3 anni per violazione della legge sulla droga. Pena che, visti certi aspetti emersi nel processo - e altri stranamente mai apparsi - pare eccessiva o, comunque, non sufficientemente motivata. Ma qui e oggi rimaniamo solo al puro dato di fatto relativo alla condanna: 3 anni per violazione della legge sulla droga.
Per altrettanti anni, a partire da quell’ottobre del 2019 sino almeno all’aprile del 2022, ovvero ai giorni successivi alla sentenza di primo grado, Anastasiya Kylemnyk è stata costantemente condannata da una certa stampa e dalla marmaglia di una miriade di suoi fan a un osceno, volgare, violento, bigotto e infame linciaggio mediatico, con il manifesto obiettivo di depistare ogni attenzione dallo stesso Luca Sacchi, dal suo contesto e da quello dei reali responsabili della sua morte.
La trasmissione televisiva che, insieme alla sua pagina Facebook, in questi anni si è distinta per il suo metodico servizio alla famiglia Sacchi e alla strategia dei suoi avvocati è #quartogrado. Cosa ha fatto Quarto Grado? Vediamo in breve. Ogni tipo di approfondimento è disponibile nel blog cui rimanda il link al termine di questo post.
L’obiettivo manifesto è quello di allontanare ogni attenzione, dunque ogni sospetto, da Luca Sacchi in merito al suo eventuale coinvolgimento nella compravendita di droga. Per farlo, montano una campagna d’odio mai vista prima contro una persona prima indagata poi imputata per un reato (avere del denaro per acquisto di marijuana) che mai ha destato l’attenzione della cronaca e dei media. Per raggiungere il loro obiettivo, i “giornalisti” e gli “esperti” di questa specie di trasmissione (ma non solo loro, a essere sinceri: loro sono stati quelli che hanno agito in modo più costante e metodico), dovevano anche far percepire Anastasiya Kylemnyk come la diretta responsabile della morte del fidanzato. Al tempo stesso dovevano separare, scindere direi, la figura di Luca Sacchi da quella del suo grande amico Giovanni Princi, noto per avere precedenti per droga e identificato, insieme allo stesso Luca Sacchi e a una persona anch’essa con precedenti per droga, l’11 ottobre in quello che poco tempo fa il Gip ha stabilito essere stato un incontro per la compravendita di stupefacenti, poi non concluso. In seguito a ciò, Giovanni Princi si è poi rivolto a Valerio Del Grosso e Paolo Pirino.
Come raggiungere tutto questo considerando la totale, completa e assoluta assenza di qualsivoglia prova, di qualsivoglia dato di fatto, di qualsivoglia notizia? Ebbene, se le notizie non ci sono, le si inventano. Linguaggio allusivo e insinuante (es.: il “Me lo hai portato via” reiteratamente urlato da Tina Galati contro Anastasiya Kylemnyk e riferito al figlio, che nel contesto di Quarto Grado diviene una prova della responsabilità della ragazza rispetto alla morte del fidanzato). Clip e immagini indipendenti le une dalle altre, montate insieme secondo gli obiettivi della trasmissione (es.: clip tratte evidentemente da siti di immagini - una pistola che spara, quella che dovrebbe essere marijuana, soldi - cui vengono accostate immagini rappresentanti Anastasiya Kylemnyk) e mandate in onda con in sovraimpressione la scritta “Documento”, su contenuti che di documentativo non hanno alcunché. Vere e proprie menzogne (es.: Anastasiya Kylemnyk definita “imputata e accusatrice” al processo). Per non parlare delle ripetute violazioni della privacy in merito a contenuti estranei al processo. E via degenerando. Faccio notare che non sto in alcun modo mettendo in discussione la reputazione di Quarto Grado e dei suoi protagonisti, in quanto sto solo descrivendo quanto hanno fatto e, sulla base di questi oggettivi e pubblici dati di fatto, esprimo il mio diritto di critica in merito.
Quindi, visto che tutti i contenuti di Quarto Grado non si basano su notizie oggettive né su oggettivi dati di fatto, i commenti agli stessi devono essere considerati come responsabilità della stessa trasmissione. [Segue nel Commento]

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