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Negli ultimi anni, su Internet sono emersi numerosi video allarmanti che evidenziano un curioso fenomeno: la neve, quando riscaldata con un accendino, sembra non sciogliersi come ci si aspetterebbe e presenta segni neri di bruciatura. Coloro che aderiscono alla teoria delle "scie chimiche" hanno ipotizzato che anche la neve, provenendo dal cielo, potesse essere contaminata dagli aerei. Che fantasia!

In realtà la spiegazione è molto semplice: essendo composta principalmente d'acqua, la neve richiede una quantità significativa di calore per sciogliersi completamente, ben oltre quanto possa generare un accendino e le poche gocce d'acqua che si formano durante il riscaldamento vengono prontamente assorbite, penetrando nei suoi interstizi e congelandosi nuovamente. Infatti l'applicazione di una maggiore quantità di calore consente alla neve di sciogliersi normalmente. Le presunte "bruciature" invece sono semplicemente residui fuligginosi derivanti dalla combustione del liquido dell'accendino, generalmente il butano.

Questo errore di interpretazione è intrinseco al pensiero cospirazionista, che anziché esaminare eventuali errori di metodo nell'esperimento, giunge precipitosamente a conclusioni errate e fuorvianti.

La neve esiste, non è "chimica" e si scioglie! ❄️

#noneve #complottismo

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