Bologna, esclusa da questa parte del provvedimento del governo, ha deciso di auto-applicarsi alcune delle restrizioni più stringenti.
In particolare, lavorando nella ristorazione, mi interessa la parte della chiusura dei locali alle 18.
Ora. Il locale in cui lavoro ha visto un calo del fatturato di circa il 75%, questo vuol dire che, a fatica si riescono a coprire i costi della materia prima per soddisfare quel 25% di clienti rimasti.
L'affitto, le tasse, le utenze ed il personale non vi é modo di pagarlo.
Se la situazione dovesse andare avanti per un altro mese (settimana più, settimana meno) é probabile che il locale chiuderà, forse definitivamente.
Come questo, si trovano nella stessa situazione, un 60% circa delle attività ristorative nelle zone maggiormente colpite che, purtroppo, si trovano nelle zone più produttive ed importanti per il PIL italiano.
Cosa voglio dire con questo?
Di fatto niente, vorrei solo fare riflettere sull'impatto economico che sta avendo questa situazione. Vorrei fare presente come, se non riusciamo a contenere e ridurre la diffusione del virus, la situazione non può che peggiorare, creando, come una reazione a catena, una situazione ancora peggiore.
Quindi, state attenti, non prendete sotto gamba la situazione e seguite le indicazioni.
Solo così, riusciremo a dimostrare, che non siamo gli irresponsabili e sempliciotti italiani che il resto del mondo crede.
Solo così, riusciremo a tornare più forti di prima e a dimostrare, ancora una volta, come gli italiani quando sono in difficoltà fanno vedere di che pasta sono fatti.
tutti insieme.
#tuttoandrábene