Kodak

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Ah, il fascino dell'analogico e delle radiazioni...
#veromastrano #kodak #storia #bombaatomica #nuculare

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Una valanga di reclami da parte della clientela che aveva da poco comprato pellicole sensibili ai raggi X sommerse la sede centrale della Kodak. Sui film c'erano punti neri e/o una sorta di "appannamento", che, di fatto, l'avevano reso inutilizzabile. Ciò sconcertò molto gli scienziati della Kodak, ché avevano fatto di tutto per prevenire contaminazioni di questo genere. Julian H. Webb, un fisico del dipartimento di ricerca della Kodak, si prese la responsabilità di scavare più a fondo nella questione e sottoporre a dei test le pellicole rovinate. Scoprì così che la "nebbia" nei film della Kodak e il "Trinity" test del 16 luglio 1945 nel New Mexico erano inquietantemente collegati. Webb scoprì che le pellicole non partivano già rovinate dalla sede di produzione, ma che, al contrario, la colpa era da attribuirsi alle confezioni nella quali venivano conservate per farle arrivare ai clienti. Ebbe risultati praticamente identici provenienti dalle confezioni prodotte da due cartiere in Indiana, che utilizzavano bucce di mais dei campi limitrofi per creare il cartone per il packaging. Per farvela breve, i risultati dei test di Webb segnalavano la presenza di un materiale radioattivo artificiale che in seguito avrebbe identificato come cerio-141, che è "uno dei prodotti di fissione più abbondanti della bomba atomica". Così dedusse che il fiume che passava vicino a entrambi i campi dai quali prendevano il mais le cartiere erano stati contaminati dalla ricaduta radioattiva di un qualche test nucleare fatto sul suolo americano, portata dal vento e dalla pioggia.
Tre settimane dopo il Trinity test, due bombe nucleari vennero sganciate sul Giappone. Webb rivelò i suoi studi e le sue ricerche in un report nel 1949. Fino ad allora mantenne il segreto, nonostante con Kodak aveva avvisato il governo degli Stati Uniti d'America. Webb scoprì di non essere il solo a sapere che il fallout poteva percorrere lunghe distanze. Con il passare degli anni, gli divenne sempre più chiaro che il governo lo sapeva già.
Nel marzo del 1951, una Kodak frustrata minacciò di denunciare il governo degli Stati Uniti per una "notevole quantità di danni ai nostri prodotti risultanti dai test del Nevada o da eventuali ulteriori test di energia atomica". Alla fine la società e il governo raggiunsero un accordo. L'AEC avrebbe fornito a Webb, ormai capo della divisione di fisica di Kodak, programmi e mappe dei test futuri in modo che Kodak potesse prendere le precauzioni necessarie per proteggere i propri prodotti. In cambio, Kodak avrebbe tenuto segreto tutto ciò che sapeva sui test nucleari del governo.
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🔗 Fonte: https://bit.ly/detectivekodak

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Una valanga di reclami da parte della clientela che aveva da poco comprato pellicole sensibili ai raggi X sommerse la sede centrale della Kodak. Sui film c'erano punti neri e/o una sorta di "appannamento", che, di fatto, l'avevano reso inutilizzabile. Ciò sconcertò molto gli scienziati della Kodak, ché avevano fatto di tutto per prevenire contaminazioni di questo genere. Julian H. Webb, un fisico del dipartimento di ricerca della Kodak, si prese la responsabilità di scavare più a fondo nella questione e sottoporre a dei test le pellicole rovinate. Scoprì così che la "nebbia" nei film della Kodak e il "Trinity" test del 16 luglio 1945 nel New Mexico erano inquietantemente collegati. Webb scoprì che le pellicole non partivano già rovinate dalla sede di produzione, ma che, al contrario, la colpa era da attribuirsi alle confezioni nella quali venivano conservate per farle arrivare ai clienti. Ebbe risultati praticamente identici provenienti dalle confezioni prodotte da due cartiere in Indiana, che utilizzavano bucce di mais dei campi limitrofi per creare il cartone per il packaging. Per farvela breve, i risultati dei test di Webb segnalavano la presenza di un materiale radioattivo artificiale che in seguito avrebbe identificato come cerio-141, che è "uno dei prodotti di fissione più abbondanti della bomba atomica". Così dedusse che il fiume che passava vicino a entrambi i campi dai quali prendevano il mais le cartiere erano stati contaminati dalla ricaduta radioattiva di un qualche test nucleare fatto sul suolo americano, portata dal vento e dalla pioggia. 
Tre settimane dopo il Trinity test, due bombe nucleari vennero sganciate sul Giappone. Webb rivelò i suoi studi e le sue ricerche in un report nel 1949. Fino ad allora mantenne il segreto, nonostante con Kodak aveva avvisato il governo degli Stati Uniti d'America. Webb scoprì di non essere il solo a sapere che il fallout poteva percorrere lunghe distanze. Con il passare degli anni, gli divenne sempre più chiaro che il governo lo sapeva già. 
Nel marzo del 1951, una Kodak frustrata minacciò di denunciare il governo degli Stati Uniti per una "notevole quantità di danni ai nostri prodotti risultanti dai test del Nevada o da eventuali ulteriori test di energia atomica". Alla fine la società e il governo raggiunsero un accordo. L'AEC avrebbe fornito a Webb, ormai capo della divisione di fisica di Kodak, programmi e mappe dei test futuri in modo che Kodak potesse prendere le precauzioni necessarie per proteggere i propri prodotti. In cambio, Kodak avrebbe tenuto segreto tutto ciò che sapeva sui test nucleari del governo. 
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