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William J
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William J
William J  
2 Std ·übersetzen

[RIASSUNTO]
Mi preme parlare di un’altra cosa.
Ovvero del fatto che, oggi, dire “Ehi, ma quella casa editrice pubblica dei libri in cui si esaltano le SS”, in questo Paese, sia diventato un incentivo ad andare a comprare i loro libri.
A mio modo di vedere il vero, enorme, problema, è solo questo.
Siamo questi, oggi.
[FINE RIASSUNTO]
Insomma, a quanto pare, dopo la notizia di Zerocalcare che ha deciso di non partecipare a “Più libri, più liberi”, lo stand della casa editrice neofascista “Passaggio al bosco” è diventato il più visitato in assoluto della fiera.
Tutti i libri venduti, file infinite allo stand.
Che è un po’ quello che è avvenuto, come mi faceva notare un amico, con Vannacci: un libro che il generalone aveva venduto si e no ai parenti più stretti, dopo che se ne è parlato ovunque è diventato un best seller.
Su quanto accaduto si possono fare tutti i ragionamenti che vogliamo: si può dire “Visto? Gli avete fatto pubblicità!”, ma anche: “Non si può tacere sulle storture del mondo perché poi le facciamo diventare simpatiche a ogni coglione in circolazione”, è tutto lecito.
Io, a scanso d’equivoci, penso che lui abbia fatto quello che riteneva opportuno fare, ed è giusto così.
Però, in questa sede, mi preme di più parlare di un’altra cosa.
Ovvero del fatto che, oggi, dire “Ehi, ma quella casa editrice pubblica dei libri in cui si esaltano le SS”, in questo Paese, sia diventato un incentivo ad andare a comprare i loro libri.
A mio modo di vedere il vero, enorme, problema, è solo questo.
Recentemente ho letto una serie di statistiche davvero preoccupanti, sul nostro Paese: siamo la nazione con meno laureati dopo la Romania in tutta Europa (22%, contro una media OCSE del 42%), siamo quelli dove l’analfabetismo funzionale (ovvero l’incapacità di capire ciò che si legge) è più diffuso (il 37% degli adulti italiani ha competenze di literacy a livello “basso o inferiore”, cioè insufficiente per capire testi complessi, contro una media OCSE del 27%), siamo un Paese dove la ricerca è ferma e l’economia è stagnante da anni.
Siamo questi, oggi.
Siamo quelli che se gli dici che c’è uno che pubblica i testi sulla superiorità della razza ariana si fiondano in massa al suo stand a compare i libri.
Siamo un Paese in costante e inarrestabile declino sociale, culturale, economico, da decenni.
La verità è questa.
Altri (vedi la Spagna) crescono da tempo, su tutti i fronti, a velocità quadrupla rispetto alla nostra.
E non si vede all’orizzonte un segno di inversione di tendenza.
Ma ehi, noi c’abbiamo la pizza, la pasta e il pistacchio di Bronte.
E il presepe.
Non scordiamoci di difendere il presepe.
Non sia mai che ce lo rubino.
-
Pensiero scritto da Emiliano Rubbi.

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William J
William J  
3 d ·übersetzen

Oggi ho spostato, smontato e montato mobili oltre a svuotare e riempire vetrine con robe pesantissime...
Sempre più stanco, ma non si molla un cazzo.

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William J
William J  
3 d ·übersetzen

Una lettera firmata da 80 autori ed editori chiede conto agli organizzatori di Più Libri Più Liberi della presenza di testi “neofascisti”, in particolare dell’editore Passaggio al Bosco. Come può una fiera dedicata alla cultura democratica ospitare cataloghi che celebrano figure e ideologie del nazifascismo? Da questa domanda nasce la lettera, firmata da oltre 80 autrici, autori e editori – tra cui Anna Foa, Alessandro Barbero, Antonio Scurati, Zerocalcare, Christian Raimo, Caparezza – per chiedere spiegazioni all’AIE.

“Da autrici, autori, case editrici, e persone che frequentano le manifestazioni culturali, siamo rimasti sorpresi nello scoprire che tra gli stand della fiera abbia trovato spazio Passaggio al Bosco, casa editrice il cui catalogo si basa in larga parte sull’esaltazione di esperienze e figure fondanti del pantheon nazifascista e antisemita”, si legge nella lettera. “Nelle dichiarazioni dell’editore, questi titoli rappresenterebbero ‘il punto di vista del pensiero identitario’; quale sia questo punto di vista lo si capisce scorrendo le schede dei libri: il pamphlet di Leon Degrelle, fondatore della divisione vallona delle Waffen Ss, rappresenterebbe ‘impareggiabile contributo alla formazione dell’élite militante’”.

Degrelle e Corneliu Zelea Codreanu, fondatore della Guardia di Ferro e del Movimento Legionario, figurano tra gli interpreti delle “più alte virtù di coraggio, disciplina, senso del dovere, altruismo e dominio di sé”, prosegue la lettera, che ricorda come queste siano solo alcune delle figure cardine di questo “pensiero identitario”. Per i firmatari “non si tratta di testi di studio o indagine su determinati periodi storici, ma di un progetto apologetico”.

Da qui la domanda all’AIE: com’è possibile che, pur nel rispetto di ogni orientamento politico, questo tipo di pubblicazioni sia stato ritenuto compatibile con il regolamento? Non c’è forse una norma – l’Articolo 24, “osservanza di leggi e regolamenti” – che impegna gli espositori a aderire “ai valori espressi nella Costituzione Italiana, nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e nella Dichiarazione universale dei diritti umani”?

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William J
William J  
4 d ·übersetzen

Tanti auguri a me. 😁

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annarita

Tantissimi auguri!!!
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William J
William J  
1 w ·übersetzen

QUANDO MI SONO SENTITO VERAMENTE VIVO.
3 mesi girando l'India in moto.
Però la cosa migliore furono i 20 giorni in una grotta nella giungla del Karnataka (grazie Baba Cesare ) cn soltanto uno straccio per coprire i genitali e un machete di 40cm.
Avevo circa 25 anni, oggi ne ho 44.
Nonostante la pantera che ha divorato i 3 cani di quello nella grotta accanto (di notte se dovevo cagare facevo uno stronzetto e correvo nella caverna) non mi sono mai sentito, né prima né dopo, così libero in vita mia.
Per dirne una: salivo a prendere le banane sull'albero (arrampicandomi su palme di tipo 15/20 metri, se cadevo dalla cima schiattavo) e, appoggiando i frutti, una cazzo di scimmietta mi ha rubato il casco che mi sono procurato con tanta fatica.
Allora ho costruito una fionda, sono salito di nuovo sulla palma e ho messo le banane in bella vista... Appena è arrivata per rubarmele...
TAAAAC!
Sassetto con la fionda sul culo.
Ha urlato...oh sì se ha urlato. Eccome se ha urlato.
Urlano un sacco quelle cazzo di scimmie, per farsi sentire dalle altre avvertendole di un pericolo.
Sono diventato io il pericolo per loro.
TUTTE LORO.
TUTTE, e se lo tramandavano berciando quando mi vedevano.
Da allora quando mi muovevo avevo sempre le scimmie che urlavano sugli alberi, ma nessuna mi ha mai più rubato nulla.
MAI PIÙ NULLA.
Potevo lasciare qualsiasi cosa, urlavano, ci guardavamo mentre facevano baccano e basta. Tutto ciò che era mio rimaneva lì. E... Stavano attente perché se qualcuno arrivava e appoggiava, ad esempio, un marsupio accanto al mio coltello, RUBAVANO IL MARSUPIO...ma il coltello non lo toccavano.
Colpirne una per educarne 100. 😂
Ero l'unico a cui succedeva (e a detta degli autoctoni "a cui era mai successo", gli altri che vivevano e vivono lì gli rubano le stronze.
Sempre e costantemente, è proprio nell'indole della scimmia farlo.
Io scappavo per cagare vista la pantera, ma sono certo al 100% che il fatto di cagare con tipo 500 scimmie che urlavano sugli alberi facendo casino la tenesse lontana.
Nel.posto hanno iniziato a chiamarmi Hanuman, che per loro è il Dio con la testa di scimmia, figlio di Shiva il padre degli dei.
Anche quando andavo in posti non vicinissimi, tipo a 20 o 30 km da lì, cazzo... Le scimmie continuavano a urlarmi costantemente.
Sono un uomo di scienza, non me lo spiego. Non ha spiegazione questa roba.
Ho imparato tanto, questo è solo un aneddoto.
Potrei scriverci un libro.
Giuro, ho provato la vera libertà, poi però sono tornato.
Sono uno schiavo volontario e consapevole della società.
Penso di voler tornare lì per sempre quando avrò tipo 65 o 70 anni, quando sentirò che ne avrò di nuovo bisogno... Perché quel momento arriverà.
SONO SICURO CHE ARRIVERÀ.
Ricordo quando prendevo le spine sotto le piante dei piedi e Baba Cesare mi diceva "Non ti corre dtetro nessuno" e imparai il tampo della camminata, ricordo dover fare sempre rumore perché gli animali se possono evitano lo scontro e quindi se ti sentono tendenzialmente scappano (si spera sempre 😅), ricordo fortemente la sensazione dei piedi nudi sulle pietre... Quel freddo sotto le piante dei piedi quando in india faceva un caldo porco...
RICORDO.
IO SONO STATO LIBERO, E LO RICORDO.
LO RIVOGLIO.
Grazie Baba Cesare, non ti dimenticherò mai.

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