«È finita la pacchia». Questa la frase che si è sentita rispondere Silvia Salis, vice presidente del Coni ed ex lanciatrice olimpica di lancio del martello (che ha sposato nel 2020 il regista Fausto Brizzi), nel momento in cui domenica, a Genova, alla fine del viaggio in taxi da casa all’aeroporto, ha provato a pagare la corsa con il bancomat.
L’ex atleta, pendolare tra il capoluogo ligure e Roma, si è sfogata con una storia su Instagram: «Nel taxi vedo il Pos quindi chiedo di pagare con il bancomat, 32 euro, mi dice che no, che ora lui non è più obbligato, che è finita la pacchia della banche, che a lui servono contanti».
I modi del conducente dell’auto bianca, racconta Salis, si fanno sgradevoli. «Di fronte alle mie obiezioni inizia a urlare con arroganza che ora, lui, può fare come vuole. Ora lui può fare, finalmente, come vuole. Italia 2022».
«Innanzitutto, voglio ringraziare i taxisti onesti che svolgono un servizio pubblico indispensabile, e che si dotano degli strumenti per accettare ogni tipo di pagamento, e che sono la stragrande maggioranza — puntualizza Salis in una nota al Corriere —. Segnalo, ad esempio, il taxista che ho incontrato al mio arrivo sabato all’Aeroporto di Genova, a termine corsa gli ho comunicato che avrei pagato con la carta, e lui mi ha detto “certamente signora, ma la invito a portare con lei del contante perché molti miei colleghi le faranno dei problemi”».

Fabrizio Tomatis
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