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#facebook #censura #haters
Negli ultimi tempi - sicuramente da oltre un anno - Facebook ha cambiato alcuni criteri nella valutazione dei contenuti, in relazione a quali sanzionare e quali no. Sbagliando tutto. Non è una mia opinione, sono dati di fatto. Ecco.
- Da quanto mi sembra, ha puntato tutto o quasi sull’analisi di parole-chiave. Purtroppo si tratta di un’analisi superficiale, che non tiene in considerazione il contesto complessivo all’interno del quale tali parole sono inserite. Quindi non distingue tra affermazioni di chi scrive, citazioni e area che in generale possiamo definire “retorica” (ironia, doppi sensi, paradossi eccetera). Proprio per questo motivo, non oso fare esempi, perché Facebook non capirebbe e mi sanzionerebbe. Per chi volesse approfondire credo di poter proporre in sicurezza questo: https://storieanomale.com/2022..../05/01/il-post-maled
- Questo metodo, Facebook lo applica sia a contenuti direttamente pubblicati sulla sua piattaforma, sia a contenuti esterni linkati nei post. E arriviamo adesso al secondo punto critico. Molti contenuti che con le nuove impostazioni risultano sanzionabili, prima erano ritenuti del tutto leciti. Per cui, lo stesso identico contenuto, se pubblicato oggi, viene sanzionato, in modo quindi del tutto arbitrario e privo di motivazione logica (il contenuto è sempre lo stesso) ed etica (in un anno o in due, ma neanche in molti altri, non vi sono state radicali modifiche di tipo etico-morali nella società). Per quanto riguarda questo secondo punto, è come se Facebook si proponesse come una entità in grado di decidere da un giorno all’altro cosa sia giusto e cosa sia sbagliato. Il che, mi sembra cosa quantomeno discutibile.
Ma se tutto finisse qui, resteremmo nell’ambito di quello che possiamo definire “errore in buona fede”. Insomma, affinché “tutti si sentano al sicuro, rispettati e benvenuti”, Facebook ha creato (o modificato) un algoritmo che attribuisce comportamenti molto brutti a chi non li commette. Il che, tra l’altro, non è carino sotto alcun aspetto. Nobili intenti portati avanti nei peggiori dei modi. Ma non finisce qui. Adesso arrivano i misteri.
- Perché Facebook non ha cancellato centinaia di commenti che rappresentano una evidente violazione delle sue regole - precedenti al cambiamento di algoritmo - che manifestano comportamenti i quali, online come offline, sono ritenuti oggettivamente meritevoli di censura e vari tipi di sanzioni? Voglio mantenere il discorso sul generale, quindi non faccio nomi, anche perché credo che molte persone possano portare esempi in tal senso. Come mai, in quei casi, nessuno dei suoi algoritmi ha funzionato?
- Perché il suo “team di esperti”, di fronte a evidenze innegabili dell’errore commesso da Facebook, non interviene? Rimando all’articolo citato sopra con link, ma, anche in questo caso, credo si tratti di un’esperienza comune a molti.
E, per finire: quali nuove sorprese ci riserverà la prossima modifica all’algoritmo o il prossimo algoritmo?

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