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Leonardo Da Vinci è l’artista rinascimentale per eccellenza. Da brav’uomo del suo tempo Leonardo da Vinci vuole conoscere il mondo e ciò che lo circonda attraverso la ragione, utilizzando il metodo scientifico. Infatti solo l’esperienza può dare certezza e verità.

Come indaga il mondo Leonardo da Vinci? Attraverso il disegno, che rappresenta la più immediata riproduzione dell’idea, del pensiero, perché più astratta dell’opera realizzata e finita.

Il disegno nel Rinascimento

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Per via di questo suo legame con l’astratto, il disegno, definito da Vasari padre di tutte le arti, ottiene nel Rinascimento una nuova considerazione. Non viene più considerato come capacità acquisita attraverso l’esercizio e lo studio, ma un dono divino.

Nel Medioevo, invece, gli artisti erano relegati nelle corporazioni, perché pittura, scultura, architettura erano considerate arti meccaniche. Perciò quando si parla di conquista nel mondo dell’arte durante il Rinascimento si intende proprio questo: la loro entrata nelle discipline teoretiche.
Una volta considerato disciplina teoretica, il disegno viene suddiviso in diverse fasi. Si tratta di due fasi molto importanti all’interno del processo creativo. Alla fine di questo processo si raggiunge l’opera finale, ossia il disegno.

Quali sono le due fasi del disegno? Lo scopriamo subito.

Una è il momento ideativo, che avviene nella mente dell’artista, l’altra il momento esecutivo, ossia l’esercizio manuale. Ciò che rende il disegno unico è l’idea, l’invenzione che c’è dietro e che solo l’artista possiede. Il resto, ossia la realizzazione, può anche essere affidata ad altri. Ed è quello che farà per esempio Raffaello, con la sua bottega.

Leonardo indaga la realtà attraverso il disegno

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Conosciamo ora il pensiero di Leonardo riguardante il disegno. Che cos’era il disegno per l’artista? Era un mezzo per studiare ciò che lo circonda. Per Leonardo non c’era mezzo migliore del disegno per indagare la realtà. Di conseguenza, anche la pittura, essendo figlia del disegno, può diventare il mezzo per conoscere ciò che ci circonda. Infatti Leonardo nel suo famoso scritto “Trattato sulla pittura” pone quest’ultima sul piano di una vera e propria scienza.

L’immagine rappresentata sulla tela non è altro che la riproduzione di ciò che vedo nel mio occhio. E l’occhio tra tutti i sensi è ritenuto il più affidabile perché non sbaglia. Ed è proprio attraverso questo suo modo di fare scientifico che scopre la prospettiva aerea. Le immagini naturali che si percepiscono attraverso i sensi, subiscono l’influenza dei vapori, dell’umidità delle nebbie e della luce.

L’aria è essa stessa materia, è composta da gas che hanno consistenza anche se noi non riusciamo a vederli con chiarezza. Di conseguenza questa materialità deve essere essere rappresentata. Ecco che nelle opere di Leonardo da Vinci tutto ciò che viene rappresentato ha un contorno sfumato.

Questa presenza atmosferica è in grado di definire anche la distanza degli elementi dal punto di vista dell’osservatore. Un paesaggio collocato in lontananza avrà dei contorni meno definiti rispetto ad un oggetto in primo piano.

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