Non mi sono mai piaciute la maggior parte delle "strategie al femminile" nelle dinamiche relazionali.
Dalla tipica bambina comandina all'asilo ed alle elementari fino a quella che riusciva a tirarsi dalla sua parte tutti facendo la vittima, da quella che è figa e si atteggia a tale ma poi fa vittimismo lamentandosi se in giro ci son persone stronze che le fischiano dietro, fino a quelle fastidiossime dinamiche del gossip che finiscono per essere nientemeno che il corrispettivo di misurarsi il pene contro il muro.

Mi son trovata a dialogare di queste dinamiche, e mi son resa conto che una, ed una sola apprezzo: il "pan per focaccia", detta anche "stessa medicina" o "indossa i miei vestiti".
La tecnica consiste nel mettere la persona che ci ha fatto male o che ci dà fastidio nelle nostre stesse condizioni.
Esempio pratico.
L'amica non ti caga perchè continua a interessarsi di più ad altre persone. Quindi, presa da un moto d'orgoglio, tu dici: "Beh, sai che c'è: vediamo come si sentirà nei miei panni, non la cago manco io". Questo, però, nove volte su dieci si trasforma in una reazione di rabbia da parte dell'amica, perchè in parte non si rende conto della questione e vede il non cagarla come toglierle i nostri riflettori di dosso, mentre dall'altra parte scatena forse a livello inconscio la consapevolezza di essere lei quella in torto, e la gente non volendosi sentire appunto in colpa nè ammettere gli errori che fa? Chiede scusa? No, reagisce. Si incazza.
Ma tu, col tuo sorriso sornione, puoi a quel punto dire cose come: "Perchè, tu cosa hai fatto fino a ieri?".
Mettere le persone davanti a loro stesse.
Più efficace di dire "eh no, tesoro, non vedi che sei tu la stronza? So come ti senti, io mi ci son sentita fino a ieri e la colpa è solo tua".
Spalle al muro, senza via di fuga.
Non sono in grado di farlo, ma deve essere meraviglioso.
E questa, sottolineo, è l'unica tecnica tipicamente femminile che in parte e in determinati contesti approvo: perchè la gente dovrebbe sentirsi più spesso la merda che è, quando si comporta in certi modi e fa finta di nulla.