Oggi l’umanità ha consumato l’intero budget di risorse che la Terra aveva a disposizione per il 2020. Da oggi siamo di nuovo in debito con il nostro pianeta. Un debito che stiamo continuando ad accumulare dal 1971, il primo anno in cui l’umanità ha cominciato a richiedere al pianeta più risorse (terreni fertili, acqua potabile, aria pulita, fonti di energia ecc.) di quante quest’ultimo sia in grado di generarne.

Ogni anno, l’associazione Global Footprint Network calcola l’Earth Overshoot Day, il giorno dell’anno in cui l’impatto degli esseri umani sulla Terra smette di essere sostenibile per quell’anno. Prima cade questa giornata, peggiore è la situazione. Il record risale all’anno scorso, con l’Overshoot Day il 29 luglio. Quest’anno sembra che la situazione sia migliorata, ma non possiamo certo gioirne, visto che il motivo è stata la pandemia di COVID-19.

L’emergenza sanitaria globale che ha segnato il 2020 ha ridotto il consumo di combustibili fossili (–14,5% rispetto al 2019) e la deforestazione (–8,4%), ammorbidendo la nostra impronta ecologica rispetto agli anni scorsi. Ma c’è un ma, anzi un doppio ma. Il primo è che siamo ancora in drammatico debito con il nostro pianeta: quest’anno consumeremo le risorse di 1,6 Terre, e questo non va per niente bene. Il secondo è che lo spostamento in avanti dell’Overshoot Day non dovrebbe risultare da un ripensamento del nostro rapporto con la Terra, non da un’epidemia mondiale.

E l’Italia? Il nostro Overshoot Day cade il 14 maggio. Se tutti nel mondo mantenessero il nostro tenore di vita, l’umanità avrebbe bisogno di ben 2,7 Terre.

Che cosa possiamo fare? Conosciamo tutti la risposta: oltre la metà della nostra impronta ecologica deriva dall’uso dei combustibili fossili. Dimezzandone il consumo, per esempio investendo nelle energie rinnovabili, l’Earth Overshoot Day slitterebbe in avanti di oltre TRE MESI. Guadagneremo un altro mese abbondante evitando gli sprechi alimentari e riducendo il consumo di carne: il cibo da solo consuma metà della biocapacità terrestre. In Italia, per esempio, ogni caloria che ingeriamo da carne o pesce richiede il consumo di 10-11 calorie provenienti da combustibili fossili. Poi ci sono i trasporti: soltanto dimezzando l’uso dell’auto l’Overshoot Day avanzerebbe di 13 giorni. Riforestare 350 milioni di ettari rimanderebbe il nostro debito di altri 8 giorni.

Le strategie, per quanto drastiche, ci sono. E sono le stesse necessarie per farci evitare nei prossimi decenni le catastrofiche conseguenze di un riscaldamento globale incontrollato. Basta spostare la data in avanti di 5 giorni all'anno per rimetterci in pari con il pianeta entro il 2050. Non abbiamo più scuse. Dobbiamo agire subito, e chiedere ai nostri rappresentanti di spostare in avanti il più possibile questa data. Non abbiamo 1,6 Terre: ne abbiamo una soltanto, e non la stiamo trattando per niente bene.

#movethedate

Via: pagina Facebook Chi Ha Paura Del Buio?

Credits: Peter Denovo/Global Footprint Network

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