Finalmente un’alternativa ai sussidi "facili" c’è: nascere milionari.

"Guido Barilla, il presidente del famoso marchio di pasta, lancia un accorato appello ai giovani dalle pagine de La Stampa: “Ragazzi, rinunciate ai sussidi e mettetevi in gioco”.
Questo perché, come forse alcuni avranno notato, al momento la parola d'ordine per tutti è: “i giovani sono viziati e non vogliono farsi sfruttare per 600 euro al mese”, come ci ha fatto sapere recentemente anche Salvini (ovvero uno che non ha mai lavorato neanche un giorno in vita sua al di fuori della politica e percepisce uno stipendio di più di 14.000 euro).
Ma dicevamo: per Guido Barilla, i giovani dovrebbero rinunciare ai sussidi e “mettersi in gioco”.
Un po come ha fatto lui, ad esempio, che a 24 anni è entrato nell'azienda di famiglia e a 28 anni, dopo aver chiaramente dimostrato di essere più in gamba degli altri (ovviamente non c'entra niente il fatto che fosse il figlio del padrone, siete voi che pensate sempre male), era già un dirigente e un membro del CDA.
A 30 anni, il fenomenale Guido, uno che si è sempre “messo in gioco”, dopo una lunga ed estenuante gavetta, diventava finalmente vicepresidente del gruppo.
Perché la competenza, il duro lavoro e l'impegno pagano sempre.
Un po’ come quando si iscrisse a Economia alla Bocconi, ma poi abbandonò e passò a Filosofia.
Perché come tutti sanno, le lauree in filosofia sono una sorta di passepartout per entrare nel CDA delle multinazionali.
Per questo, oggi, Guido (che è un po’ l'emblema dell'uomo “che si è fatto da solo”, diciamolo pure) sprona i giovani a fare come lui.
E se per caso vi steste ingenuamente chiedendo quale sia il pensiero politico di questo grande uomo e imprenditore, mi permetto di ricordarvi una sua uscita di qualche anno fa: “Non faremo pubblicità con omosessuali perché a noi piace la famiglia tradizionale. Se i gay non sono d'accordo, possono sempre mangiare la pasta di un'altra marca”.
Assurdo, eh?
Chi l'avrebbe mai detto."

-Emiliano Rubbi