PROPAGANDA (3)
...E sembrano essere ancora più "terrificanti" di quegli 11 principi di Bernays, forse erroneamente attribuiti a Goebbels.
Anche perchè quegli 11 sono gli ingredienti della torta, ma questi 19+ sono "la ricetta" (intendendo "giusti dosaggi" ).
Pagina Wiki su Bernays:
https://en.wikipedia.org/wiki/Edward_Bernays
in cui è interessante analizzare l'elenco dei suoi clienti.
Anche hitler, nello scrivere il suoi libro, cercò di "standardizzare" dei principi per una propaganda utile alla sua "missione":
a) evitare idee astratte e fare appello invece alle emozioni (il che era il contrario dell’idea marxista)
b) impiegare la ripetizione costante di solo poche idee, usando frase stereotipate e evitando l’obiettività
c) proporre solo una faccia della medaglia
d) criticare costantemente i nemici dello stato
e) identificare un solo nemico speciale per una denigrazione speciale.
...E sfido chiunque a non intravedere, nella propaganda politica odierna di alcune fazioni politiche, l'applicazione di questi principi orrendi, specialmente gli ultimi tre.
Insomma, circa la propaganda si "pronunciarono" in tanti, ma non tutti (forse incluso lo stesso Bernays) erano quelli con il cervello a posto.
PROPAGANDA (2)
I "veri" principi di Goebbels, che Doob desunse dallo studio dei suoi diari e delle sue attività, sono questi, tra l'altro contenuti (in ordine diverso) in una sua direttiva generale inviata alle varie sedi del partito sul territorio tedesco nel 1934, e successivamente (dal 1940 in poi) nei territori via via occupati:
1) Il propagandista deve avere accesso alle informazioni riguardanti i fatti e l’opinione pubblica
2) La propaganda deve essere pianificata ed eseguita da una sola autorità
- 2.1) questa deve emettere tutte le direttive riguardanti la propaganda, deve spiegare le direttive agli ufficiali principali e deve mantenere alto il loro morale
- 2.2) deve sovraintendere alle attività delle altre agenzie che hanno conseguenze sulla propaganda
3) Le conseguenze propagandistiche di un’azione devono essere considerate quando la si pianifica.
4) La propaganda deve influenzare la politica e le azioni dell’avversario
- 4.1) censurando il materiale propagandisticamente desiderabile che può fornire all’avversario informazioni utili
- 4.2) disseminando apertamente propaganda i cui contenuti o tono inducano l’avversario a trarre le desiderate conclusioni
- 4.3) inducendo l’avversario a rivelare informazioni vitali circa se stesso
- 4.4) non facendo riferimento a un’attività dell’avversario che si desidera venga compiuta, se qualunque riferimento discrediterebbe quell’attività
5) Informazioni operative e declassificate devono essere disponibili per condurre una campagna propagandistica
6) Per essere accolta, la propaganda deve catturare l’attenzione del pubblico e deve essere trasmessa attraverso un mezzo di comunicazione che riscuota attenzione.
7) La sola credibilità deve determinare se un prodotto propagandistico debba essere vero o falso
otto) Lo scopo, il contenuto e l’efficacia della propaganda nemica; la forza e l’efficacia di uno scoop; e la natura della campagne propagandistiche in corso determinano se la propaganda dell’avversario dovrebbero essere ignorate o smentite
9) La credibilità, le informazioni riguardo all’avversario e i possibili effetti della comunicazione determinano se materiali di propaganda debbano essere censurati
10 ) Materiali provenienti dalla propaganda del’avversario possono essere utilizzati nelle operazioni se questo aiuta a diminuire il suo prestigio o sostengono gli obiettivi propri del propagandista
11) La propaganda nera può essere impiegata invece di quella bianca qualora questa sia meno credibile o possa produrre effetti indesiderati
12) La propaganda può essere facilitata da leader dotati di prestigio
13) La propaganda va accuratamente gestita rispetto al momento
- 13.1) la comunicazione deve raggiungere il pubblico prima della propaganda concorrente
- 13.2) la campagna di propaganda deve iniziare al momento più opportuno
- 13.3) Un tema propagandistico deve essere ripetuto, ma non oltre il punto dopo il quale l’effetto diminuisce
14) La propaganda deve etichettare eventi o persone con frasi o slogan distintivi
- 14.1) questi devono evocare le risposte desiderate che il pubblico già possiede
- 14.2) questi devono essere capaci di essere imparati facilmente
- 14.3) questi devono essere utilizzati più e più volte, ma solo in situazioni appropriate
- 14.4) questi devono essere a prova di effetto boomerang
15) La propaganda rivolta al fronte interno deve prevenire il sorgere di false speranze che possono essere schiacciate da eventi futuri
16) La propaganda rivolta al fronte interno deve creare il livello di ansia ottimo
- 16.1) la propaganda deve rinforzare l’ansia riguardante le conseguenze della sconfitta
- 16.2) la propaganda deve ridurre l’ansia (diversa da quella riguardante le conseguenze della sconfitta) che sia troppo alta e che non possa essere ridotta dalle persone da sole
17) La propaganda rivolta al fronte interno deve diminuire l’impatto della frustrazione
- 17.1) la frustrazione inevitabile deve essere prevista e anticipata
- 17.2) la frustrazione inevitabile deve essere posta in prospettiva
18) La propaganda deve facilitare il reindirizzamento dell’aggressività specificando il bersaglio dell’odio
19) La propaganda non può agire direttamente su forti contro-tendenze, ma invece deve offrire qualche forma di azione o distrazione, o entrambe.
PROPAGANDA (1)
- Nei commenti i link alla 2a e 3a parte.
Non fu Goebbels a "inventare" la propaganda, né tanto meno i suoi "sistemi" o le sue "leggi": fu Edward Bernays (il cui pamphlet "propaganda" è stato all'indice letterario, in italia, fino al 1985) le cui opere credo siano tuttora, e tutte, all'indice letterario vaticano.
La differenza è che Bernays "codificò" la propaganda come "tecnica", esaminò i suoi sistemi e metodi, i suoi tempi e i suoi "sapori", cercando - con i suoi scritti - di presentare un insieme di definizioni e regole.
...Cercò insomma di fare un "trattato", un manuale, dai toni tendenzialmente neutrali.
Goebbels invece semplicemente USO' i principi di Bernays ma rimodulandoli in funzione delle necessità dell'NSDAP e adattandoli alla realtà culturale tedesca.
Bernays, nella sua attività di consulente di alcuni politici, applicava i suoi sistemi senza parlarne tanto in giro nel timore che qualcuno gli "rubasse l'idea" (cosa per nulla infrequente, a livello editoriale, all'epoca) mentre Goebbels, libero da questi rischi (non era certo salutare, nella Germania nazista, tentare di far soldi scopiazzando un alto funzionario del partito e del governo) dopo aver studiato attentamente i metodi di Bernays mise per iscritto i SUOI "sistemi" negli 11 famosi principi (che erano, come si può vedere più oltre, ben più di 11).
Il libro "Crystallizing Public Opinion" (tutt'ora mai tradotto in italiano) di Bernays è del '23, il suo "propaganda" è del '28, e guarda caso Goebbels provocò una evoluzione (della propaganda del suo partito) proprio nel 1930 (anno in cui i consensi all'NSDAP cominciarono a crescere) e venne poi chiamato a ricoprire il ruolo di ministro della propaganda (dicastero prima inesistente e insistentemente chiesto da hitler a Hindenburg durante le negoziazioni che portarono hitler al cancellierato) nel 1933.
...Quindi anche la tempistica, oltre che la documentazione disponibile, ci suggerisce che Goebbels non inventò proprio niente.
E' poi doveroso notare che negli scritti di Bernays larga parte era dedicata alla "etica della propaganda politica", nel senso che lui pose un forte accento sul fatto che un politico che utilizzasse le sue "regole" in maniera scorretta, fraudolenta, mendace, avrebbe avuto un probabile successo iniziale che sarebbe però poi diventato effimero e controproducente.
In sostanza, il Bernays predicava di utilizzare "l'arte dello slogan convincente" con saggezza, morigerazione, onestà intellettuale e argomentale, raccomandando di non ricorrere a vere e proprie bugie e di limitare il più possibile le "mezze verità".
Goebbels quindi, al massimo, inventò "l'uso scorretto, criminale, della propaganda".
Va anche evidenziato che gli 11 principi citati vengono chiamati "gli 11 principi della propaganda di Goebbels" a causa di una certa tendenza alla "reductio ad hitlerium" tipica dei primi anni 50, ma non è impossibile (anche se mai dimostrato) che siano stati formulati proprio da Bernays (che avrebbe, in pratica, "riassunto sé stesso" ) e che quindi Goebbels non abbia elaborato di suo alcunché, al massimo deve aver AGGIUNTO all'esistente.
Il che non vuol certo dire che nei suoi diari (e nella produzione di linee-guida ufficiali nel partito) effettivamente Goebbels non abbia "standardizzato" i metodi della propaganda, ma i VERI "principi di Goebbels" erano ben più articolati: sono elencati (e analizzati) nel libro "Goebbels’ Principles of Propaganda" del prof. Leonard W. Doob ( https://en.wikipedia.org/wiki/Leonard_W._Doob )