[RIASSUNTO]
Mi preme parlare di un’altra cosa.
Ovvero del fatto che, oggi, dire “Ehi, ma quella casa editrice pubblica dei libri in cui si esaltano le SS”, in questo Paese, sia diventato un incentivo ad andare a comprare i loro libri.
A mio modo di vedere il vero, enorme, problema, è solo questo.
Siamo questi, oggi.
[FINE RIASSUNTO]
Insomma, a quanto pare, dopo la notizia di Zerocalcare che ha deciso di non partecipare a “Più libri, più liberi”, lo stand della casa editrice neofascista “Passaggio al bosco” è diventato il più visitato in assoluto della fiera.
Tutti i libri venduti, file infinite allo stand.
Che è un po’ quello che è avvenuto, come mi faceva notare un amico, con Vannacci: un libro che il generalone aveva venduto si e no ai parenti più stretti, dopo che se ne è parlato ovunque è diventato un best seller.
Su quanto accaduto si possono fare tutti i ragionamenti che vogliamo: si può dire “Visto? Gli avete fatto pubblicità!”, ma anche: “Non si può tacere sulle storture del mondo perché poi le facciamo diventare simpatiche a ogni coglione in circolazione”, è tutto lecito.
Io, a scanso d’equivoci, penso che lui abbia fatto quello che riteneva opportuno fare, ed è giusto così.
Però, in questa sede, mi preme di più parlare di un’altra cosa.
Ovvero del fatto che, oggi, dire “Ehi, ma quella casa editrice pubblica dei libri in cui si esaltano le SS”, in questo Paese, sia diventato un incentivo ad andare a comprare i loro libri.
A mio modo di vedere il vero, enorme, problema, è solo questo.
Recentemente ho letto una serie di statistiche davvero preoccupanti, sul nostro Paese: siamo la nazione con meno laureati dopo la Romania in tutta Europa (22%, contro una media OCSE del 42%), siamo quelli dove l’analfabetismo funzionale (ovvero l’incapacità di capire ciò che si legge) è più diffuso (il 37% degli adulti italiani ha competenze di literacy a livello “basso o inferiore”, cioè insufficiente per capire testi complessi, contro una media OCSE del 27%), siamo un Paese dove la ricerca è ferma e l’economia è stagnante da anni.
Siamo questi, oggi.
Siamo quelli che se gli dici che c’è uno che pubblica i testi sulla superiorità della razza ariana si fiondano in massa al suo stand a compare i libri.
Siamo un Paese in costante e inarrestabile declino sociale, culturale, economico, da decenni.
La verità è questa.
Altri (vedi la Spagna) crescono da tempo, su tutti i fronti, a velocità quadrupla rispetto alla nostra.
E non si vede all’orizzonte un segno di inversione di tendenza.
Ma ehi, noi c’abbiamo la pizza, la pasta e il pistacchio di Bronte.
E il presepe.
Non scordiamoci di difendere il presepe.
Non sia mai che ce lo rubino.
-
Pensiero scritto da Emiliano Rubbi.