Ieri, dopo tantissimo tempo, sono riuscito a pranzare fuori con alcuni amici. Devo ammetterlo, per tutto il tempo mi sono sentito con la coscenza sporca: con i pericoli del virus e quant'altro, mangiare fuori non è un requisito fondamentale del mio essere, quindi avrei anche potuto farne a meno, e pur avendo sempre indossato la mascherina, quando non stavo mangiando, e aver rispettato il più possibile le distanze di sicurezza, la giornata non è stata certo priva di rischi. Se c'è una cosa però che posso dire con assoluta sincerità é che é davvero stato bello vivere un giorno di normalità dopo tutto questo tempo.
#vitanormale
Finalmente è di nuovo #lunedìpatata con un'intera galleria dedicata a Mia S. ❤️
https://www.mentedigitale.org/mia-s-lunedipatata/
Se volete fare una rivoluzione andateci con il nokia 3300, e tenetelo spento.
Come il NYT ha identificato assalitori con gli identificativi usati per l’advertising: Nelle scorse newsletter ho scritto di come i dati e le tracce digitali lasciate dai partecipanti all’assalto al Campidoglio del 6 gennaio siano stati saccheggiati da chiunque (media, polizia, comuni cittadini). E che al di là della vicenda specifica, quanto stava emergendo poteva essere considerato quello che gli inglesi chiamano un cautionary tale, una storia che funziona da ammonimento, su quello che oggi è diventata la nostra società, tra cultura della sorveglianza (per citare David Lyon) e capitalismo della sorveglianza.
Oggi ci torniamo con un articolo del New York Times che ha ricevuto da una fonte dati di localizzazione di una parte dei presenti a Capitol Hill in quella infausta giornata. Dati raccolti da società di marketing attraverso gli smartphone, app ecc. Dati in teoria anonimi ma che invece il NYT ha potuto deanonimizzare per duemila smartphone, ricostruendo dunque non solo l’identità delle persone ma anche tutti i movimenti prima e dopo Capitol Hill (oltre che dentro o fuori Capitol Hill, un dato non sempre così preciso in realtà e insieme molto rilevante sul piano penale). Tutto parte dalla raccolta degli ID unici degli smartphone degli utenti, identificativi a fini pubblicitari che tracciano le persone attraverso internet e le app, un dato in teoria anonimo ma che si può confrontare (ci sono aziende che offrono questo servizio) con altri database che contengono lo stesso ID, permettendo di incrociare nomi, indirizzi, numeri di telefono, email e altre informazioni. La promessa di anonimato è una farsa
Cit. la newsletter "guerre di rete"
https://www.nytimes.com/2021/0....2/05/opinion/capitol
Vorrei ringraziare tantissimo tutti gli sposi che nel corso degli ultimi anni mi hanno ingaggiato come DJ per la loro festa di nozze.
Che mi hanno permesso di occuparmi della colonna sonora di quelle giornate perlopiù estive, che sembravano infinite, e che erano davvero meravigliose.
Giornate che per me cominciavano dall’arrivo al Ristorante o alla Location, in mega anticipo rispetto a tutti, e con le solite manfrine per prendere accordi con chi di dovere per poi piazzare l’impianto quasi sempre con temperature esterne di un certo livello…
La solita ora, ora e mezza di attesa dei primi timidi ospiti, che si affacciavano alla zona aperitivo con in faccia due chiari interrogativi : “Si potrà già entrare?” e “Dove sarà il bagno ?”.
Poi arrivavano tutti alla spicciolata, di solito tra gli ultimi c’erano quelli che poi si sarebbero distinti nell’animazione della festa. E via, aperitivi come se non ci fosse un domani. Scorte pressoché infinite di prosecco, bevuto da calici scintillanti che però diventavano ben presto opachi, a causa delle dita unte di chi non vuole rinunciare a massicce dosi di finger food.
Poco prima degli sposi, arrivavano i fotografi e gli addetti al video, a passo sostenuto, con le loro fotocamere e videocamere, carichi di zaini e borse come degli alpinisti tecnologici. Ho sempre cercato di dissetarli appena li vedevo, ben sapendo che dopo le impegnative sessioni di scatti e riprese erano probabilmente tendenti al disidratato.
L’arrivo degli sposi, fantastici, acclamati da tutti, “Applauso più urlo per gli sposiiii !!!”
E poi il pranzo / cena, io al tavolo con lo staff, o con chi capitava, e “Ci commenti i giochi ?” e “Scusa vorremmo proiettare il video” e “Puoi chiamare gli sposi dalla console ?”.
Tutti messi giù da gara, belli che più belli non si può.
Quanti sorrisi, quante risate, quanti balli, quanti matti incontrati.
E poi il caldo, le cravatte che sparivano, le invitate al cambio scarpe, i primi segni di cedimento di chi era partito troppo “accelerato”.
LA FESTA.
Il finale, con i saluti e i ringraziamenti, con gli sposi quasi sempre sfatti ma così felici da non riuscire quasi più a parlare. E io dal microfono : “Spero che la luce che avete oggi negli occhi vi illumini la strada per sempre”.
Questa mi è venuta solo ultimamente, perché sennò l’avrei utilizzata per tutti.
Sono stati momenti veramente eccezionali e me li sono goduti tantissimo.
Grazie a tutti i “miei” sposi, davvero.
È stato un onore.
non so bene cosa pensare. il reparto mkt c'è rimasto sotto pesante, cmq i sapori del nostro Paese sono ormai di un livello supersayan
Bisognerebbe inventare un #gioco di #carte a tema "#internet e social network" con dentro robe tipo questa.
Non sarebbe per nulla male!
Ho già il nome: ASOCIAL NETWORK!
Quali carte potremmo inserire che riguardano questo mondo?
Matteo Natale ci mettiamo la testa?
William J
I added you to my CLUB!
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Vanessa Vanish
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