Posillipo, primavera 1882. Da qualche tempo, gli abitanti notano aggirarsi nei paraggi un tipo strano, che porta con sé uno strano fucile. Che punta verso gli uccelli in volo, senza però mai esplodere uno colpo. Sicuramente un pazzo, pensano in molti. Il tipo è Étienne-Jules Marey, medico e fisiologo francese, e il fucile è un “fucile fotografico”, attraverso il quale riprende il volo degli uccelli e di altri animali. La sua idea era di riprendere con un unico dispositivo, come lo chiameremmo oggi, le varie fasi del movimento. Non contento dei risultati ottenuti, nell’estate dello stesso anno, in Francia, grazie ai fondi ottenuti per i suoi studi, realizzò la “cronofotografia”, attraverso la quale, meglio di quanto era riuscito a fare con il “fucile fotografico”, colse in un’unica immagine tutte le fasi del movimento.
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Posillipo, primavera 1882. Da qualche tempo, gli abitanti notano aggirarsi nei paraggi un tipo strano, che porta con sé uno strano fucile. Che punta verso gli uccelli in volo, senza però mai esplodere uno colpo. Sicuramente un pazzo, pensano in molti. Il tipo è Étienne-Jules Marey, medico e fisiologo francese, e il fucile è un “fucile fotografico”, attraverso il quale riprende il volo degli uccelli e di altri animali. La sua idea era di riprendere con un unico dispositivo, come lo chiameremmo oggi, le varie fasi del movimento. Non contento dei risultati ottenuti, nell’estate dello stesso anno, in Francia, grazie ai fondi ottenuti per i suoi studi, realizzò la “cronofotografia”, attraverso la quale, meglio di quanto era riuscito a fare con il “fucile fotografico”, colse in un’unica immagine tutte le fasi del movimento.