Ci eravamo lasciati col problema base di ogni party: quando c’è qualcuno da seguire facendo i vaghi, giustamente mancano i rogue. E chi altri può prendere il posto del Rogue? Chi può avere il passo felpato e muoversi silenziosamente? Chi può salvarci dalla problematica dell’inciampare nell’armatura? Ma è lui: il nostro Ranger Tabaxi! E infatti, come si suol dire nelle peggiori taverne dove spirano i venti gelidi della regina d’inverno, “se il furtivo va quatto quatto, il ranger va gatto gatto”. Tutto acquista un senso, anche quella vaga sensazione di volersi tagliare le vene per traverso anziché per dritto (giusto per farci più male, tanto di peggio che può succedere!?). Perché il bello è anche il fatto che quando capiti in una città dove di gattoni alti un metro e ottanta non ce ne sono, la frase “cerco di mimetizzarmi tra la folla” acquista tutto un altro senso. Perché se Thor e film vari ci hanno regalato il fenomeno del blackwashing e la conseguente perla “pieno così di neri nel Valhalla”, noi la possiamo riadattare per un sobrio “Pieno così di Tabaxi ad Highmoon” con tanto di dita delle mani chiuse all’italiana che sbatacchiano tra loro.
Ordunque, capiamo perché questi mezzi drogati vestiti di bianco spariscono nei vicoli: il Tabaxi li vede infilarsi nelle fogne e anziché imbucarsi da solo alla scoperta –attenzione attenzione!- torna indietro a riferire a noi poveri stronzi del resto del gruppo che facevamo troppo casino per fargli compagnia. MINCHIA! Quale genio! Quale maestria! Oltre a provare un misto di commozione e orgoglio per la botta di furbizia –nonché un po’ di sapiosessualità- ho capito chi dovrebbe essere il leader del gruppo.
Meanwhile, Druido e Barbaro si svegliano in taverna e decidono che mente e corpo non van d’accordo assieme: il barbaro opta per farsi i cazzacci suoi in taverna dato che la città è troppo affollata, e viene anche lui a conoscenza dell’esistenza dei chieditori di pizzo; il Druido invece opta per andarsene alla biblioteca, e inizia niente popo’ de meno che a fare lui il tour guidato alla chierica guida che gli fa fare il tour guidato. Inception gli fa una sega. La matita nell’occhio gliel’avrebbe tirata anche il signoreiddio onnipotente, che nella sua onnipotenza non avrebbe trovato la pazienza per trattenersi dal menarlo male.
Ma torniamo al gruppone in piazza. Dopo le info, si pone (giustamente) la domanda: andiamo a cercare le carovane disperse per raccattare soldi o andiamo a esplorare le fogne e capire chi sono ‘stì criminali pizzari per raccattar soldi? Il concetto del “prendiamoci una giornata a cazzo che ormai son le 11 e metà l’abbiam buttata via a fare altro” della barda piace molto, anche perché l’Aasimar Mago ha un appuntamento galante sul fiume verso sera con i suonatori d’arpa (no, non sono bardi): ah, l’amour! Quindi dopo un vario siparietto alla Dora De Explora in perfetto stile “Dov’è il Tempio? Non lo vedo!” quando c’hai alle spalle diciassettordici cartelli che ti indicano la via E LO STESSO TEMPIO CHE SI VEDE DA OVUNQUE TIPO LA TORRE EIFFEL MA PIU’ GROSSA, ci mettiamo in viaggio.
In questo “viaggetto” detto anche “passeggiata di qualche minuto” qualcuno si preoccupa del tempo per attraversare i distretti, e FINALMENTE capiamo l’arcana unità di misura di calcolo spazio-temporale. Le porte del divino ci si aprono alle sacre e sagge parole del Dungeon Master che ci rivela la pura, unica, cruda verità: “Non è mica a stravaffanculo!”. Stravaffanculo, pare, equivarrebbe alla tratta Highmoon-Thai, circa un anno di cammino. Bello. Adesso abbiamo un’alternativa alle miglia, mi stavano già rompendo i coglioni come metodo di conto!
Arriviamo a ‘stò tempio, paghiamo l’obolo e anche per il gruppone, tour guidato in cui ci mostrano anche come gli arcieri del tempio sappiano crivellare benissimo una mela lanciata per aria mezzo secondo prima con quattro frecce. Staminchia, quando devo mettere su il porceddu li chiamo! Biblioteca dove i compagni di gruppo cercano le robe più disparate tra cui fare veleni, info su maestri e magia, mappe… Liliketh guarda le copertine battendosene anche un po’ il cazzo, perché a sorpresa erompe chiedendo se ci son libri sulla cronistoria delle guerre e dei conflitti riguardanti la città di Mintar, risalenti a 22 anni prima circa. Minchia, la precisione. No, non della domanda. Della risposta della chierica. Terzo piano. Bona, si aspetta di scendere quindi! Il master ci darà successivamente info in fase di extra-sessione (sennò dodici ore su ciascuno) e la faccia che fa quando scopre che bella città è Mintar è impagabile. E chi se l’aspettava che Lily venisse da un paesino tanto caruccio? (manco la player, ha solo scelto una città a caso e le è piaciuto il fatto che fosse giusto giusto l’ennesima dittatura dei fedeli di Bayne).
Tutto molto bello, finisce il tour della biblioteca e andiamo a rendere omaggio al Tempio.
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#ded #lilikethadventures