Bridger Walker è il ragazzino di 6 anni che ha salvato sua sorella minore dall'attacco di un pastore tedesco. Ha ricevuto 90 punti su tutto il corpo, ma ha salvato la sua sorellina di tre anni da morte certa. "Se qualcuno doveva morire, quello ero io, sono il fratello maggiore"
Il World Boxing Council (WBC) lo ha riconosciuto campione del mondo dei pesi massimi per un giorno. Rimarrà sul registro storico ufficiale della WBC che per un giorno è stato il miglior combattente del mondo!
Bridger Walker è il ragazzino di 6 anni che ha salvato sua sorella minore dall'attacco di un pastore tedesco. Ha ricevuto 90 punti su tutto il corpo, ma ha salvato la sua sorellina di tre anni da morte certa. "Se qualcuno doveva morire, quello ero io, sono il fratello maggiore"
Il World Boxing Council (WBC) lo ha riconosciuto campione del mondo dei pesi massimi per un giorno. Rimarrà sul registro storico ufficiale della WBC che per un giorno è stato il miglior combattente del mondo!
#fabioviale a Pietrasanta
C’è un crossover singolare esposto nel cuore di Pietrasanta. Qui nei mesi estivi è normale incontrare mondi lontani tra loro: come ogni anno gli sciuri di Milano scendono per spendere i frutti della propria fabbrichètta e per spasseggiare insieme a professionisti dalla Firenze col passato nobiliare. Stanno insieme a figli di Roma e dei suoi Colli caciaroni, che salgono a cercare qualcosa di meno coatto del lidi di Ostia. E poi si trovano russi, e americani, ed europei, e corposi sciami di orientali.
Quest’anno però -fino a ottobre- nella piazza centrale della cittadina ci sono figure che arrivano da molto molto più lontano: dalla Grecia di duemilacinquecento anni fa. Cioè, in realtà sono “solo” riproduzioni, ma suonano coerenti per la piazza centrale di quella che oggi è chiamata “la Piccola Atene”. Perfettamente intonati anche con l’estetica dell’alta Versilia, perché i loro corpi sfoggiano elaborati tatuaggi di differenti stili. Che sembra di essere al bar di un qualsiasi stabilimento balneare di Forte dei Marmi.
Praticamente un mash-up di livello supersayan. Fabio Viale ha seguito studi di arte classica, e ha quindi maturato una passione per la scultura. Così ha realizzato (enormi) riproduzioni di conosciute opere statuarie: la Venere, il Laocoonte, il David. Successivamente le ha fatte incrociare con la sua seconda passione, cioè il tatuaggio. Ci sono inchiostrii da iconografie orientali e altri da carceri russi ma anche da immaginari occidentali: regalano un bel colpo d’occhio a chi attraversa il centro cittadino.
L’esposizione poi prosegue nello spazio espositivo alle spalle del duomo, e qui diventa strabiliante. Il marmo si trasforma in carta, e prede le forme di buste per la spesa o di maschere o di aeroplanini fluttuanti. Oppure anche diventa la gomma di copertoni abbandonati in un angolo, oppure ancora il legno di cassette per la frutta. Fino alle Tre Grazie non più nude e vivaci, ma sedute quiete e distanziate ciascuna avvolta in un candido burqua.
Un catalogo davvero ampio che è già stato accolto al Glyptothek Museum in Monaco di Baviera, al Pushkin Museum di Mosca e che ha partecipato alla passata biennale di Venezia.