E se il tempo non fosse la singola freccia dritta che abbiamo sempre creduto che fosse? Una nuova audace teoria del Dr. Gunther Kletetschka (Università dell'Alaska Fairbanks) sfida la nostra stessa percezione della realtà, proponendo che il tempo stesso abbia tre dimensioni, proprio come lo spazio.
Secondo questo nuovo modello, l'universo non è strutturato come tre dimensioni dello spazio più una del tempo, ma invece come sei dimensioni in totale: tre dello spazio e tre del tempo. Da questo punto di vista, ciò che percepiamo come "spazio" può effettivamente emergere come un sottoprodotto dello svolgimento del tempo multidimensionale.
Perché questo è importante?
Potrebbe consentire previsioni verificabili sulle masse di particelle fondamentali come elettroni e quark, domande a cui la fisica standard non ha ancora risposto.
Offre un possibile ponte tra la relatività generale di Einstein (gravità e il cosmo) e la meccanica quantistica (il mondo subatomico).
Mantiene la causalità (causa ed effetto), consentendo linee temporali e transizioni alternative tra di loro, portando concetti simili al multiverso nel regno della scienza verificabile.
Se convalidato, questo quadro "time-first" potrebbe rappresentare un salto da gigante verso l'obiettivo attuale della fisica: una teoria di tutto, unificando tutte le forze e le particelle in un'unica immagine coerente.
Fonte:
Ricerca di Gunther Kletetschka (2025). Tempo tridimensionale: un quadro matematico per la fisica fondamentale. Rapporti in Advances of Physical Sciences, 9: 2550004.
#science #scienza #time
In alcune regioni del #sudamerica, i #giaguari sono stati osservati masticare le #radici della liana Banisteriopsis caapi, la stessa pianta usata dagli #sciamani indigeni per preparare l'#ayahuasca, una bevanda allucinogena. Dopo aver consumato la #radice, sembra che i giaguari si rotolino per terra in un evidente stato di #euforia. Per ora, ci sono solo #teorie sulle ragioni di questo #comportamento, ma si ritiene che le più plausibili siano il miglioramento delle capacità di #caccia, il curarsi, oppure il semplice “sballo”.
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Bar dell'ospedale, nessun prezzo esposto.
Due cappuccini, una brioche alla crema e due mini-pizzettine del diametro di massimo 3 cm (non scherzo, aerano ancora più piccole forse):
Euro 21,50.
Meno male che sono andato alla cassa per pagare prima di consumare, mi sono rifiutato e sono andato via.
Non ha nessun senso logico un prezzo del genere.
Viscidi avidi.
Per la prima volta Matteo Salvini ha parlato della Global Sumud Flotilla.
Ed è riuscito a sbagliarle tutte, ancora una volta.
Con quell’insopportabile misto di supponenza, ipocrisia, vittimismo gratuito, il tutto imbevuto da un benaltrismo degno di un bancone del bar più che dell’alto rappresentante di un governo.
“Vedo che ci sono flotte in navigazione verso Israele. L’obiettivo di salvare le vite dei bambini, di portare aiuti sanitari e cibo è l’obiettivo di tutti perché non ci devono andare di mezzo i bambini per le guerre degli adulti.
E quindi le missioni umanitarie sono le benvenute. Altro paio di maniche è la caccia all’ebreo. Nel 2025 speravo che fosse seppellita agli orrori del secolo scorso la caccia all’ebreo. Quindi un conto è aiutare i bambini e lavorare perché la guerra finisca. Un conto è espellere artisti, intellettuali, attori, atleti israeliani e dare la caccia all’ebreo in giro per il mondo. Sono scene disgustose e che certa sinistra riscopra l’antisemitismo e sostenga direttamente o indirettamente i tagliagole islamici è qualcosa di cui mi vergogno per loro.”
Tutte le ha sbagliate. Tutte.
Gentile e non particolarmente caro ministro dei Trasporti.
Uno. No, le imbarcazioni della GSF non sono dirette in Israele - neanche passano da acque israeliani - ma Gaza.
Due. Non c’è nessuna guerra. Si chiama genocidio, certificato ieri dai massimi studiosi mondiali in materia.
Tre. Nessun membro, volontario, sostenitore o simpatizzante della Global Sumud Flotilla si è mai sognato di dare la “caccia all’ebreo”. Anzi, non hanno proprio parlato mai di ebrei. Ma solo dei crimini di guerra di Netanyahu e della fame come arma di distruzione di massa da parte di uno Stato genocida.
Quattro. Se c’è qualcuno che storicamente, scientificamente e istituzionalmente ha dato la “caccia all’ebreo” quella non è la sinistra ma la destra estrema e totalitaria da cui lei e il suo governo non avete mai preso chiaramente e apertamente le distanze. Al punto da avere difficoltà anche solo a definirvi “antifascisti”.
Cinque. Associare all’antisemitismo un gruppo di attivisti umanitari che portano cibo donato da migliaia di cittadini a chi sta morendo di fame non è solo politicamente vergognoso ma anche intellettualmente disonesto.
Di fronte a queste centinaia di uomini e donne di pace che stanno rischiando la vita in mare sfidando pacificamente uno degli eserciti più forti e spietati al mondo, uno come Salvini, se proprio non è in grado di fare il suo lavoro, che è quello di proteggerli, dovrebbe inchinarsi, imparare e tacere.
Non necessariamente in quest’ordine.
Questo dovrebbe fare.
Si parla di potenza, ma non è specificato che tipo di potenza XD
#meme #darkhumor #blackhumor
Non esiste del #miele che sia prodotto interamente dal #polline di una singola #pianta, ma allora perché le etichette sui vasetti che possiamo comprare indicano singole piante? In #europa, perché un vasetto miele possa essere etichettato come proveniente da una certa pianta, è necessario che almeno il 50% del miele contenuto in quel vasetto sia di quella specifica pianta. La percentuale viene calcolata attraverso analisi laboratoristiche, dove si contano i granuli di polline presenti in un campione di miele. Nel resto del mondo ci si affida a ciò che è dichiarato dall’apicoltore.
#curiosiclubbez #virale #natura #biodiversità #ambiente #vita #cibo #clubbez