Tra poco mi godrò #guardianidellagalassia vol3. Speriamo sia bello perché l'MCU ne ha davvero bisogno.
Tra poco mi godrò #guardianidellagalassia vol3. Speriamo sia bello perché l'MCU ne ha davvero bisogno.
Secondo recenti studi, circa un decesso su 8 nel #mondo è causato direttamente o indirettamente dall’#inquinamento.
#curiosiclubbez #cambiamentoclimatico #virale #surriscaldamentoglobale #natura #ambiente #vita #terra #co2 #clubbez
Il #banano (la #pianta che ci da le #banane) in realtà non è un #albero, ma una pianta erbacea e le banane sono delle bacche. Cosa ancora più assurda però è che sono quasi tutti #cloni perché non nascono da #semi, ma da parti di radici trapiantate.
#curiosiclubbez #ecologia #virale #natura #ambiente #vita #agricoltura #clubbez
#cinema #horror #montaggio
Scene del massacro di operai in rivolta cui si alternano scene della macellazione di un bue. In "Sciopero!" (1924) di Sergej Ėjzenštejn troviamo l’esempio classico di montaggio parallelo, che Ėjzenštejn chiama però “montaggio delle attrazioni”. Senza approfondire il discorso, sembra che, nel corso del tempo, non tutti abbiano considerato equivalenti i due tipi di montaggio. Direi che, nella forma più pura, quindi quella in cui l’uno coincide con l’altro, abbiamo l’alternarsi di immagini alcune relative alla narrazione filmica, altre del tutto estranee a essa, tutte però portatrici, in vario modo, dello stesso significato. Un esempio di montaggio parallelo / delle attrazioni puro lo troviamo in “Inferno” di Dario Argento (198. Ci troviamo in un grande appartamento nel quale due persone - Eleonora Giorgi e Gabriele Lavia - stanno per essere uccise da un assassino sconosciuto. Dopo una scena che ricorda l’inizio di “Un cane andaluso” - Eleonora Giorgi / Luis Buñuel che guardano la luna fuori dalla finestra - cominciano ad alternarsi scene relative all’appartamento con scene di morte, indipendenti dalla storia ma, appunto, portatrici del significato che la pervade sia in generale, sin in quella specifica situazione. In conclusione: presentare scene che rappresentano un significato proprio della narrazione ma a essa estranee, può potenziare un senso di coinvolgimento psicologico ed emotivo relativo a quello stesso significato, proprio come le scene della macellazione del bue in “Sciopero!” e le scene di morte in “Inferno”.
#cinema #horror #montaggio
Scene del massacro di operai in rivolta cui si alternano scene della macellazione di un bue. In "Sciopero!" (1924) di Sergej Ėjzenštejn troviamo l’esempio classico di montaggio parallelo, che Ėjzenštejn chiama però “montaggio delle attrazioni”. Senza approfondire il discorso, sembra che, nel corso del tempo, non tutti abbiano considerato equivalenti i due tipi di montaggio. Direi che, nella forma più pura, quindi quella in cui l’uno coincide con l’altro, abbiamo l’alternarsi di immagini alcune relative alla narrazione filmica, altre del tutto estranee a essa, tutte però portatrici, in vario modo, dello stesso significato. Un esempio di montaggio parallelo / delle attrazioni puro lo troviamo in “Inferno” di Dario Argento (198. Ci troviamo in un grande appartamento nel quale due persone - Eleonora Giorgi e Gabriele Lavia - stanno per essere uccise da un assassino sconosciuto. Dopo una scena che ricorda l’inizio di “Un cane andaluso” - Eleonora Giorgi / Luis Buñuel che guardano la luna fuori dalla finestra - cominciano ad alternarsi scene relative all’appartamento con scene di morte, indipendenti dalla storia ma, appunto, portatrici del significato che la pervade sia in generale, sin in quella specifica situazione. In conclusione: presentare scene che rappresentano un significato proprio della narrazione ma a essa estranee, può potenziare un senso di coinvolgimento psicologico ed emotivo relativo a quello stesso significato, proprio come le scene della macellazione del bue in “Sciopero!” e le scene di morte in “Inferno”.
#cinema #horror #montaggio
Scene del massacro di operai in rivolta cui si alternano scene della macellazione di un bue. In "Sciopero!" (1924) di Sergej Ėjzenštejn troviamo l’esempio classico di montaggio parallelo, che Ėjzenštejn chiama però “montaggio delle attrazioni”. Senza approfondire il discorso, sembra che, nel corso del tempo, non tutti abbiano considerato equivalenti i due tipi di montaggio. Direi che, nella forma più pura, quindi quella in cui l’uno coincide con l’altro, abbiamo l’alternarsi di immagini alcune relative alla narrazione filmica, altre del tutto estranee a essa, tutte però portatrici, in vario modo, dello stesso significato. Un esempio di montaggio parallelo / delle attrazioni puro lo troviamo in “Inferno” di Dario Argento, 1980. Ci troviamo in un grande appartamento nel quale due persone - Eleonora Giorgi e Gabriele Lavia - stanno per essere uccise da un assassino sconosciuto. Dopo una scena che ricorda l’inizio di “Un cane andaluso” - Eleonora Giorgi / Luis Buñuel che guardano la luna fuori dalla finestra - cominciano ad alternarsi scene relative all’appartamento con scene di morte, indipendenti dalla storia ma, appunto, portatrici del significato che la pervade sia in generale, sin in quella specifica situazione. In conclusione: presentare scene che rappresentano un significato proprio della narrazione ma a essa estranee, può potenziare un senso di coinvolgimento psicologico ed emotivo relativo a quello stesso significato, proprio come le scene della macellazione del bue in “Sciopero!” e le scene di morte in “Inferno”.